28 March 2012
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CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE BOSSI-FINI SULL'IMMIGRAZIONE
L'unica guerra che vogliamo e' quella a razzismo, sfruttamento e poverta'.
MANIFESTAZIONE A BRESCIA IL 24 NOVEMBRE
Nelle prossime settimane il Parlamento sara' chiamato a votare il disegno di legge approvato dal Governo, che prevede sostanziali modifiche alla normativa vigente in tema di immigrazione.
Le modifiche proposte sono tutte rivolte a peggiorare le condizioni di vita di tutti i migranti presenti in Italia, abbiano o meno il permesso di soggiorno: si puo' ben dire che non sia una legge sull'immigrazione, ma una legge contro gli immigrati.
Nessun migrante puo' sentirsi al riparo dagli effetti che l'approvazione del disegno di legge provocherebbe; e' sufficiente ricordarne alcuni dei punti piu' significativi:
1.. verra' ridotta la durata di validita' del permesso di soggiorno rilasciato dopo il primo rinnovo;
2.. l'immigrato che perdera' il posto di lavoro potra' iscriversi al collocamento per un periodo di sei mesi, dopo di che, se non avra' trovato un'altra occupazione, gli verra' revocato il permesso di soggiorno;
3.. la carta di soggiorno verra' rilasciata dopo sei anni di permanenza regolare, anziche' cinque;
4.. il ricongiungimento familiare verra' limitato di fatto al solo coniuge e ai figli minori;
5.. verra' abolita la prestazione di garanzia per l'inserimento nel mercato del lavoro (cosiddetto "sponsor");
6.. verranno poste ulteriori condizioni e limitazioni alla possibilita' di ingresso per lavoro;
7.. l'immigrato che abbandonera' definitivamente l'Italia non potra' piu' chiedere la liquidazione dei contributi versati per la previdenza obbligatoria;
8.. l'espulsione sara' eseguita immediatamente, prima di qualsiasi possibilita' di controllo da parte della magistratura: sara' poi possibile fare ricorso per il tramite delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero;
9.. l'immigrato espulso non potra' tornare in Italia per dieci anni, anziche' per cinque;
10.. la durata massima della segregazione nei centri di detenzione amministrativa, per chi deve essere espulso, verra' portata da trenta a sessanta giorni,
11.. saranno previste sanzioni penali per chi non rispetti l'ordine di lasciare il territorio italiano, o per chi vi faccia ritorno dopo essere stato espulso.
12.. i richiedenti asilo, in attesa della decisione della loro sorte da parte di commissioni di impronta poliziesca, saranno segregati in sezioni speciali dei centri di permanenza temporanea.
Il disegno di legge del governo porta l'impronta evidente delle forze xenofobe che l'hanno ispirato e si caratterizza solo per la compressione dei gia' precari diritti riconosciuti ai migranti.
Dicono che vogliono combattere la clandestinita', ma in realta' vogliono combattere l'immigrazione. Questa legge restringera' i canali di ingresso legale in Italia e rendera' piu' facile il passaggio dalla condizione di regolarita' a quella di irregolarita' , cosi' finendo col favorire la clandestinita' , che e' condizione subita, e non voluta, dagli immigrati, che ne sono le uniche reali vittime, perche' al "clandestino" non sono riconosciuti nemmeno i diritti minimi della persona.
Questa legge portera' a legare indissolubilmente la presenza dell'immigrato alla disponibilita' di un lavoro, e quindi provochera' una sorta di nuova schiavitu': quella del migrante col contratto di soggiorno per lavoro, in cui il datore di lavoro diventera' padrone del destino del suo dipendente, che potra' essere assoggettato ad ogni tipo di imposizione e ricatto.
Questa legge condannera' i migranti a vivere un presente sempre piu' precario e un futuro sempre piu' incerto.
Questa legge raddoppiera' il periodo massimo di segregazione dei migranti nei centri di detenzione amministrativa, e istituira' sezioni apposite di tali centri per i richiedenti asilo, destinati quindi al passaggio dalla persecuzione subita nei loro paesi alla privazione della liberta' appena giunti in Italia.
Questa legge e' un prodotto della globalizzazione capitalista, che alla libera circolazione di merci e capitali contrappone frontiere chiuse per i popoli; che abbisogna di lavoratori flessibili e deprivati di diritti, siano gli operai sfruttati dalle multinazionali come Nike e Adidas in Indonesia e in Cina, i contadini che coltivano caffe' per Philip Morris e Nestle' nel sud del mondo, o i migranti con "contratto di soggiorno per lavoro" che si vorrebbero qui in Italia.
Questa legge cerca di trovare nel clima di scontro tra culture, alimentato dalla guerra e dalla sua rappresentazione mediatica, il fondamento del consenso verso misure che costituiscono un attacco a tutti i migranti, considerati non in quanto soggetti portatori di diritti, ma come manodopera necessaria solo in funzione delle esigenze del mercato del lavoro.
Contro questa legge e' necessario organizzare un'opposizione sociale che coinvolga tutte le comunita' di migranti e tutti i cittadini antirazzisti, raccogliendo l'invito a una mobilitazione nazionale, scaturito dai lavoro del gruppo migranti dell'assemblea di Firenze del 20 e 21 ottobre, mobilitazione che dovra' sfociare in un grande momento di visibilita' con una grande manifestazione nazionale a Roma.
Da Brescia pensiamo di ripartire da quella piattaforma di rivendicazioni, che nello scorso autunno gli immigrati hanno sottoposto alla discussione in tutt'Italia con la "carovana dei diritti", e dal documento approvato dal gruppo di lavoro sui migranti all'assemblea di Firenze.
Reclamare i diritti di cittadinanza; chiedere il diritto di voto e il trasferimento delle competenze dalle questure agli enti locali; pretendere la chiusura dei centri di detenzione amministrativa; prevedere meccanismi permanenti che consentano l'emersione dalla clandestinita' ; esigere una legge sull'asilo politico rispettosa dei principi costituzionali e delle convenzioni internazionali: questi gli obiettivi intorno ai quali promuovere tra i migranti e tutti gli antirazzisti occasioni di discussione e di mobilitazione, in preparazione della manifestazione nazionale.
Ci appelliamo a tutti i Social Forum affinche' assumano la mobilitazione per i diritti dei migranti e contro il disegno di legge Bossi-Fini come campagna centrale e prioritaria della loro azione politica, intorno alla quale ricostituire l'ampiezza del "movimento dei movimenti" che si e'¨ visto nei giorni di Genova, in ideale continuita' con la manifestazione del 19 luglio.
Deve essere compresa da tutti la portata del disegno di legge governativo, che costituisce il primo attacco del governo delle destre sul versante dei diritti civili e sociali, dopo i provvedimenti finora varati a uso e consumo del Presidente del Consiglio (abolizione delle tasse di successione e sulle donazioni, legge sulle rogatorie internazionali, rientro dei capitali all'estero). L'approvazione del disegno di legge determinerebbe gravi conseguenze immediate per i migranti, e cio' dovrebbe di per se' essere motivo sufficiente a mobilitarsi, ma avrebbe anche ricadute generalizzate sul mondo del lavoro e sul versante dei diritti sociali e civili.
La disponibilita' di manodopera migrante precaria, ultraflessibile e ricattabile rendera' piu' deboli tutti i lavoratori e favorira' l'erosione del sistema di tutele a loro favore, preparando in qualche modo il campo al "libro bianco" di Maroni, che intende dare il colpo di grazia a quanto ancora rimane del patrimonio di conquiste, frutto delle lotte degli anni sessanta e settanta.
L'aggressione ai migranti, portata dal disegno di legge Bossi-Fini, costituira' una sorta di banco di prova della capacita' del governo delle destre di imporre provvedimenti di stampo autoritario sul piano dei diritti e ultraliberista in campo economico, ma al tempo stesso della capacita' del movimento di intercettare, e confrontarsi con, soggetti reali portatori di rivendicazioni e conflittualita' , evitando cadute in atteggiamenti autoreferenziali, o peggio nell'autorappresentazione rituale.
Non e' possibile pensare di costruire un altro mondo, se non partendo dai bisogni reali, dai terreni in cui quotidianamente si misurano le ricadute della globalizzazione capitalista. E la questione immigrazione, come e' stato scritto nel documento conclusivo del gruppo di lavoro all'assemblea di Firenze, e' certamente paradigmatica dell'erosione globale dei diritti e della democrazia.
Per questo crediamo che si debba arrivare alla scadenza nazionale come momento di sintesi di una mobilitazione che deve crescere localmente, inclusiva di tutte le diverse sensibilita' che hanno levato la loro voce critica nei confronti del disegno di legge governativo.
A Brescia abbiamo deciso di preparare la manifestazione nazionale con una campagna di mobilitazione che ci vedra' impegnati per tutto il mese di novembre, con le seguenti iniziative:
sabato 10 novembre, ore 16: presidio di piazza della Loggia, con assemblea generale dei migranti e di tutti gli antirazzisti, per creare un altro importante momento di discussione e sensibilizzazione; l'iniziativa sara' idealmente collegata con la manifestazione che lo stesso giorno chiudera' la tre giorni di Roma nella "piazza dei popoli". Dalla piazza muovera' poi una marcia per la pace, organizzata dall'Associazione Culturale Islamica Muhammadiah, contro ogni forma di terrorismo, contro l'assassinio di innocenti in Afghanistan, contro le guerre tra civilta' .
sabato 17 novembre, ore 14.30: convegno con giuristi, studiosi delle tematiche connesse ai fenomeni migratori, parlamentari, per un approfondimento tecnico sul disegno di legge e per promuovere l'opposizione con tutti gli strumenti possibili a livello istituzionale (emendamenti, ostruzionismo parlamentare).
sabato 24 novembre, ore 14.30 in piazza della Loggia: grande manifestazione con corteo per la globalizzazione dei diritti e contro il disegno di legge Bossi-Fini.
Proponiamo che questa manifestazione veda la partecipazione di delegazioni dei Forum Sociali, delle comunita' di migranti, delle organizzazioni sociali, sindacali e politiche del nord e del centro Italia, perche' possa diventare un primo momento di grande visibilita' del movimento antirazzista, in vista della successiva scadenza nazionale.
BRESCIA SOCIAL FORUM
COORDINAMENTO DEGLI IMMIGRATI IN LOTTA
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI DEI MIGRANTI
Italy: Struggle for residence permits
Italy: Deaths and demonstrations spotlight detention centres
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